LA BEFANA DI MACRON RIPORTA I GILET GIALLI IN PIAZZA

L’Epifania del Presidente francese Macron ha risparmiato il carbone sotto l’albero, ma in compenso i fumi e le ceneri dei cassonetti bruciati continuano a cospargere l’aria sempre più pesante di Parigi. Per fermare i Gilet Gialli non bastano i boulevardes, i vialoni larghi di Parigi, fatti costruire da Napoleone III, terrorizzato dalle barricate più facili da armare nei vicoli, dopo i moti popolari del 1848. Il centro storico di Parigi, a quel tempo, venne raso al tappeto producendo un enorme danno alla storia, all'arte ed alla cultura dell’umanità, con il solo scopo di sopire una protesta che più avanti avrebbe vinto lo stesso.
Ieri, nel corso delle proteste a Parigi, alcuni militanti dei Gilet Gialli hanno sfondato il portone della sede dell’omologo francese dell’italiano Ministero dei rapporti col parlamento.
L’onda gialla non si ferma e i vertici dei Jaunes promettono un 2019 d’assalto.
Come si può loro dare torto? Finalmente un movimento che parte dal basso restituendo voce ai bisogni popolari, ammutoliti da anni di austerità imposta dalle tecnocrazie europee.
Les gilet jaunes hanno chiesto la convocazione degli Stati Generali, una sorta di Assemblea Costituente. Puntano dunque alla rivoluzione e sconvolgono all'inverosimile i piani del presidente Macron, ormai messo alle corde da un movimento che, partito dal nulla, costituisce una lezione per le scolorite bandiere sventolate nel resto dei paesi europei da chi, avendo da tempo rinunciato a combattere, ha lapidato consensi e rappresentanza.
Posted: 07 Gen 19 By: Category: Blog Letto 1456 volte

Redazione

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