COVID19: LA GUERRA CHE NON PUÒ ESSERE COMBATTUTA

Di Michele Tripodi. A leggere la ricetta di Mario Draghi pubblicata sul Financial Times chiunque rimarrebbe colpito positivamente dalle parole di una personalità così elevata che si riscopre taumaturgo al servizio dell’umanità rapita dall’ansia e dalla paura di non sopravvivere. Mario Draghi sino a poco tempo fa ha occupato la carica di Presidente della BCE, la banca centrale europea, la più potente macchina di potere continentale.

La BCE é infatti il cuore pulsante dell’euro, l’unica istituzione bancaria i cui bilanci hanno il privilegio di potere essere letti al contrario. La BCE é la sola in grado di decidere se e quando immettere moneta o altra liquidità nel sistema bancario. Per questo la moneta stampata é un valore a debito del bilancio della BCE. Ciò significa teoricamente che più si stampa moneta e viene messa in circolazione maggiore é il passivo della banca. Con una evidente banalizzazione si spiega perché la banca non voglia mai stampare moneta, accontentandosi di prestare soldi agli altri istituti bancari osservando regole rigide sulla restituzione o addirittura acquistare titoli per il tramite della considdetta finanza espansiva del Quantitative Easing o di altra strategia.
La BCE é il creditore di ultima istanza di tutte le principali banche centrali di ogni stato.
Vuol dire che un’altra banca del Sistema di banche centrali europeo può rivolgersi alla BCE solo se ha esaurito ogni altra linea di credito. Con l’ultima riforma del MES, il fondo salva stati, si era provato a mettere quest’ultimo sotto l’ala protettiva della BCE, operazione riuscita solo in minima parte.
Questo per dimostrare quanto la BCE sia ancora più potente, forte, autorevole persino del MES.
Ma cosa c’entra questa lunga premessa. C’entra eccome.
Ancora una volta la soluzione di stampare moneta e metterla a disposizione direttamente in mano dei cittadini senza passare per le banche ma solo ed esclusivamente per i governi, é una soluzione scartata a prescindere e nemmeno considerata. Perché ? 
Perché il Mario Draghi che oggi si presenta “keynesiano” é stato il maggiore esponente della BCE degli ultimi anni orientando le politiche bancarie e fiscali dell’Unione Europea verso la peggiori misure neoliberiste che hanno costretto gli Stati ad umiliare la propria sovranità diventando i maggiordomi dei mercati finanziari.
Se gli ospedali pubblici italiani in circa 30 anni di tagli hanno subito il dimezzamento di posti letto, la chiusura di interi reparti, il blocco delle assunzioni e tutto quello che oggi ci appare così drasticamente irreversibile a causa della pandemia, lo si deve a quelle politiche di austerità che la BCE, braccio “armato” dell’UE, ha imposto a tutti gli Stati, tra cui l’Italia, aderenti all’Eurozona.
Oggi quella di Draghi non è la ricetta “spontanea” di un economista socialista con una visione del mondo e della società differente, nemmeno di un economista liberale pentito, essa é piuttosto la strada obbligata indicata da un uomo difensore del vecchio ordine in caduta che spera di salvare.
Malgrado la dose enorme di ipocrisia, il sistema capitalistico non potrà uscirne indolore.
Non a caso l’articolo di Draghi parla di “guerra” al COVID-19. Guerra, un termine che ridonda spesso di questi tempi e fa eco a molti statisti. Il capitalismo ha sempre cercato di risolvere le crisi finanziarie, armandosi e facendo la guerra a qualcuno pur di poter dare sfogo agli investimenti delle lobby affaristiche in difficoltà, che dirottavano le loro finanze sulla produzione bellica per riprendersi.
Ora però la guerra con le bombe non può essere dichiarata a nessuno. Ed il virus non si combatte col fuoco, con le flotte o con gli eserciti dispiegati.
Come si muoveranno allora i signori dei mercati? Dove decideranno di investire i loro capitali? Per caso nelle azioni delle multinazionali del farmaco che già speculano da decenni sui brevetti e sulle medicine salvavita?
Questa guerra, che non si può combattere stavolta, mette a nudo tutte le fragilità del capitalismo che vorrebbe i “coronabond”, altri titoli di debito pubblico, per poter respirare sulle migliaia di morti che, a causa delle sue politiche restrittive, non avranno avuto la fortuna nemmeno di trovare alloggio per un solo minuto in una terapia intensiva di ospedale.
Sarebbe molto più semplice e dignitoso per la BCE, oggi governata dal volto apparentemente gentile e rassicurante di una donna di cui é preferibile non pronunciare il nome, stampare moneta e darla ai poveri in un momento nel quale tra qualche giorno comincerà a mancare il pane sulla tavola di tante famiglie di lavoratori, non si potrà pagare più la rata del mutuo della casa, o peggio l’affitto dell’alloggio, o ancora le scadenze fiscali che lo stato italiano non ha annullato ma solo rimandato tutelando ancora una volta le banche. Il “fondo di solidarietà” a sostegno dei mutui previsto nel decreto “Cura Italia” non sarà erogato direttamente agli utenti ma alle banche che potranno ricevere il pagamento della quota interessi a valere su detto fondo.
Non pensiamo che il capitalismo, l’UE, le banche e le loro politiche guerrafondaie stracolme di errori, potranno ancora rimanere in vita una volta passata la pandemia. 
Sarebbe sbagliato, pericoloso, diabolico perseverare.
Posted: 29 Mar 20 By: Category: Blog Letto 4229 volte

Redazione

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