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The Day after

The Day after

Di Michele Tripodi. “The day after” è il titolo di un film che simula le conseguenze irreparabili dell’esplosione di una bomba #atomica. Ció che è accaduto ieri fa male. Assai male.
L’elezione di #Ignazio #LaRussa, che tra i suoi tanti nomi di battesimo ha anche quello di Benito, fa molto male. Non è solo il fatto di eleggere un “fascista”, o meglio un “post-fascista”per la stampa buona - così non si rischia di urtare suscettibilità - a presiedere una delle più antiche e prestigiose assemblee del nostro #Paese.

Attenzione il #Senato ha una storia diversa rispetto alla #Camera dei Deputati legata al suffragio universale ed alle #elezioni democratiche. Il Senato della Repubblica, benché trasformato nel tempo nelle sue funzioni, prima dell’entrata in vigore della #Costituzione rappresentò l’istituzione più conservatrice per eccellenza. Era infatti Senato Regio. Durante il #Regno sabaudo il Senato costituiva l’istituzione non elettiva, i senatori venivano nominati dal Re. Ma se vogliamo andare ancora indietro nel tempo il Senato romano era l’istituzione controllata dai patrizi, i nobili più anziani, i  _patres_ protagonista perfino delle più aberranti congiure di palazzo contro gli imperatori.
Insomma una storia che incarna sacralità e saluti romani, tradizione e conservazione. Rispecchia quasi perfettamente i desiderata di un Ignazio Benito Maria La Russa che tutto può, tranne che essere imparziale per il suo passato di arruolato nelle fila del #MSI Movimento Sociale Italiano.

La cosa che fa male di più è la figura afflitta di una Liliana #Segre, senatrice a vita, costretta a presiedere per anzianità la seduta, la quale suo malgrado ha dovuto, per un incidente dell’attuale storia #politica italiana, passare pure il testimone. Lo ha fatto con un bellissimo discorso ad effetto che non addolcisce, semmai rende più amaro ciò che sarebbe avvenuto poco dopo. Il sipario è quello della tragedia greca nella quale molto spesso accade che la #vittima si consegni al #carnefice.

Ad ogni cittadino di coscienza credo non sia sfuggita questa disgrazia, un passaggio che appesantisce politicamente e sul piano simbolico l’elezione di La Russa, avvenuta oltretutto col voto bipartisan di chi non ha esitato a plaudire alle parole pronunciate dalla senatrice Segre. Davvero un sipario romanesco, brutto, che si macchia di nero per un altro incidente, stavolta del tempo implacabile, occorso esattamente 100 anni dopo. Il #nero è il colore del lutto ma è pure il colore che accompagnò i fascisti nell’ottobre del 2022 a marciare su Roma con la benedizione del #Re e non solo.

Teatro? No. #Parlamento. XIXesima legislatura per l’esattezza.
Ed è tutto vero.
E si completa oggi con l’elezione di un leghista a presidente della Camera. Purtroppo.

Posted: 14 Ott 22 By: Category: Blog Letto 1024 volte

Redazione

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